Questi gruppi, indica la dichiarazione, “continuano con le loro pratiche criminali contro i civili nella città di Hasaka ed i suoi complessi residenziali circostanti, dove il regime turco ha proceduto a tagliare il pompaggio dell’acqua potabile per il terzo giorno consecutivo, e di forma intenzionale e sistematica, fatto che ha privato 600 mila cittadini siriani, la maggioranza di loro donne e bambini, dell’acqua potabile”.
Il Ministero degli Esteri e degli Espatriati ha ricordato che la stazione di Alouk è l’unica fonte di acqua potabile per i residenti di quella zona ed ha esortato il Segretario Generale delle Nazioni Unite ed il presidente del Consiglio di Sicurezza affinché condannino i crimini del regime turco e lo obblighino a fermare le sue violazioni delle leggi internazionali ed umanitarie, come mettere fine all’occupazione dei territori siriani, e l’appoggio alle organizzazioni terroristiche.
Inoltre, fa un appello a tutte le organizzazioni internazionali affinché prendano misure immediate per garantire il pompaggio dell’acqua potabile della menzionata stazione per i residenti della città di Hasaka.
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