Sebbene le cifre dei contagi (più di 1300 solo ieri) risultano le più elevate in tutto il paese, l’orribile gestione dei cadaveri e la mancanza di capacità per assistere i malati nei centri di salute, hanno messo in crisi questa città portuale.
Da un lato, reportage televisivi mostrano lunghe file di persone che cercano di accedere durante giorni alle pratiche richieste per seppellire i loro morti, molti di loro per cause non determinate, ma che potrebbero essere relazionate col nuovo ceppo di coronavirus.
Allo stesso tempo, immagini e video nelle reti sociali mostrano corpi tesi per strada, sui marciapiedi o all’interno delle case senza che i funzionari competenti accorrano per soluzionare il problema.
In contrasto, le autorità nazionali reiterano che hanno disposto tutto per dare soluzione a questo problema, divenuto un dramma umano e che realmente ha messo al governo in crisi.
Le denunce per il mal trattamento dei morti, non solo arrivano dalla cittadinanza, bensì perfino, da dirigenti della città, come la sindaca, Cinthya Viteri, uno dei casi positivi alla malattia.
“Non ritirano i morti dalle case. Li lasciano nei marciapiedi. Cadono di fronte ad ospedali. Nessuno li vuole andare a raccogliere”, ha assicurato.
In quanto ai malati, ha sottolineato che le famiglie deambulano per la città alla ricerca di attenzione in un ospedale pubblico, dove non ci sono oramai letti e li lasciano fuori, mentre le cliniche private sono sature.
Tuttavia, ieri, il ministro di Salute Pubblica, Juan Carlos Zevallos, ha assicurato che l’investimento realizzato nel settore supera i 200 milioni di dollari e gli ospedali saranno dotato di letti e macchinari per garantire l’adeguata attenzione.
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