venerdì 26 Luglio 2024
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Soldato statunitense conferma l’operazione per assassinare Maduro

Caracas, 7 mag (Prensa Latina) Il veterano dell'armata statunitense Airan Berry ha confermato i piani per assassinare il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, come parte degli obiettivi dell’incursione terroristica fallita del 3 maggio scorso. 

 
In una conferenza stampa dal Palazzo di Miraflores (sedi del governo), il ministro di Comunicazione ed Informazione, Jorge Rodriguez, ha presentato la testimonianza del mercenario statunitense, uno dei 23 uomini catturati fino ad oggi dalle forze armate e gli organi di sicurezza dopo il tentativo fallito di infiltrazione. 
 
Berry ha confermato i suoi vincoli con l’appaltatore militare Jordan Goudreau, proprietario dell’azienda di sicurezza SilverCorp Usa che ha firmato un contratto milionario col dirigente oppositore Juan Guaidò per fissare i termini dell’incursione terroristica, secondo evidenze espresse in documenti e dichiarazioni di vari degli implicati. 
 
Ha segnalato che ha prestato assistenza in tattica di combattimento urbano negli accampamenti in Colombia, dove si trovavano tra 50 e 60 paramilitari sotto il comando del disertore venezuelano Antonio Sequea, che ha partecipato attivamente nel tentativo di golpe di Stato del 30 aprile 2019 diretto da Guaidò. 
 
Inoltre, Berry ha confessato che già in Venezuela doveva appoggiare le operazioni per occupare l’aeroporto internazionale Simon Bolivar, fatto che  avrebbe garantito l’entrata di aeroplani che avrebbero trasportato il mandatario Nicolas Maduro negli Stati Uniti. 
 
Ha detto che l’obiettivo di tutta la missione consisteva nell’assassinare il capo di Stato venezuelano, in un’operazione agevolata e con appoggio logistico e materiale dei governi degli Stati Uniti e della Colombia, secondo testimonianze ed evidenze apportate dall’Esecutivo bolivariano. 
 
Le dichiarazioni di Berry coincidono con quelle del suo compagno di armi Luke Denman, anche lui arrestato dalle autorità venezuelane. 
 
Risulta inverosimile che questa operazione, che implicava la cattura di un aeroporto per permettere l’entrata di aeroplani stranieri, potesse realizzarsi senza la coordinazione coi governi degli Stati Uniti e della Colombia, ha concluso il ministro Jorge Rodriguez. 
 
Ig/wup 

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