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Muoiono 45 indigeni amazzonici per COVID-19 in Perù

Lima, 18 mag (Prensa Latina) La Federazione di Comunità Native della regione amazzonica centrale di Ucayali (Feconau) ha denunciato oggi la morte per COVID-19, di 45 membri della comunità San Francisco, del gruppo etnico Shipibo Konibo. 

 
Il leader della comunità, Raul Sanchez, ha detto in una comunicazione in Internet che i decessi si sono registrati durante la pandemia, anche lui è contagiato ed ha chiesto che lo stato accorra in aiuto del suo popolo. 
 
Ha segnalato che nei giorni scorsi il Ministero di Interculturalità ha consegnato quattro mila mascherine e medicine per tre giorni per i 22 nativi contagiati, più di 60 giorni dopo l’inizio dello stato di emergenza contro la malattia. 
 
Ha aggiunto che la viceministra Angela Acevedo ha visitato la comunità dopo la denuncia di abbandono degli indigeni, fatta dall’artista plastico shipibo Roldan Muñoz (Rawa), anche lui contagiato. 
 
Il portale di Internet “Il gran angular” ha informato che a San Francisco, che ha tre mila abitanti, il Ministero di Salute ha fatto un campionamento di 78 prove sierologiche di diagnosi ed ha incontrato 22 contagiati. 
 
“Il problema deve essere abbordato in maniera integrale, abilitando il consultorio medico con letti, medicine e personale medico; se no, i contagiati moriranno”, ha denunciato Sanchez, che ha detto che i malati attualmente sono curati con piante medicinali autoctone, fatto che dà risultato, ma non garantisce che la situazione non si aggravi. 
 
Un altro problema è l’impossibilità di isolare i malati per evitare il contagio, perché le case hanno un solo ambiente per ogni famiglia, che ha fino a sette membri. 
 
La regione di Ucayali è una delle più colpite dalla COVID-19, registra 2032 casi confermati e 91 morti, come cifre ufficiali di questo lunedì, ed i suoi ospedali non sono abbastanza per il gran numero di pazienti. 
 
Ig/mrs 

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