L'Avana, 27 mag (Prensa Latina) Il bronzo nelle sue mani si strugge, muore e riscuote vita, si trasforma e rinasce nelle più dissimili forme come se lo scultore cubano Josè Villa Soberon avesse il patto segreto di immortalare icone.
Alla sua opera, il Fondo Cubano dei Beni Culturali dedica oggi la serie di presentazioni di cataloghi, pubblicati dalla casa editrice “Collage Ediciones”, istituzione che promuove e commercializza il lavoro di artisti dell’isola nelle loro diverse tendenze e manifestazioni.
Villa Soberon ha modellato figure emblematiche di Cuba o strettamente relazionate alla cultura della nazione caraibica, come il guerrigliero Ernesto Che Guevara, Il Cavaliere di Parigi; il musicista Benny Morè, lo scrittore Ernest Hemingway, la prima ballerina assoluta Alicia Alonso e la medico svizzera Enriqueta Favez.
Tra il suo lavoro emerge anche, “il memorabile Josè Martì; il bel e sentito omaggio ad i Martiri del 13 Marzo, ubicato nel Cimitero Colon e la scultura di John Lennon, davanti alla quale si è inchinato recentemente il Principe di Inghilterra, nella sua visita alla capitale cubana”, ha ricordato lo storiografo della Città de L’Avana, Eusebio Leal.
Recentemente la casa editrice ha pubblicato il catalogo “Hijo del espacio”, che raccoglie una selezione di testi sull’opera del Premio Nazionale di Arti Plastiche nel 2008, una cronologia dalla fine della decade degli anni 70 fino al 2018 e fotografie di sculture famose situate a L’Avana ed in altre città dell’isola.
Pezzi in metallo, pietra, marmo e bronzo, conformano la sua prolifica opera astratto-geometrica e figurativa, che dimostrano le sue alte doti estetiche.
Secondo Lilian Llanes, autrice del prologo del volume, lo scultore esibisce nella sua opera una volontà di collegarsi col pubblico attraverso i sentimenti e le idee, così come dimostra un insuperabile dominio dei mezzi e del mestiere.
Ig/lbl
giovedì 26 Dicembre 2024
