Il mandatario ha offerto il suo discorso dal giardino della zona sud della Casa Bianca, dove si sono riuniti più di mille invitati senza distanziamento fisico ed, in molti casi, senza usare le mascherine raccomandate per frenare la propagazione del coronavirus SARS-Cov-2, causante della malattia COVID-19.
“Col cuore pieno di gratitudine ed ottimismo illimitato, accetto profondamente questa nomina per la presidenza degli Stati Uniti”, ha detto Trump nell’incontro che ha concluso la Convenzione Nazionale Repubblicana, che si è sviluppata a Charlotte, in Carolina del Nord, con un formato molto ridotto dovuto alla pandemia.
Il capo di Stato, chi affronterà nei prossimi suffragi il democratico Joe Biden, ha lodato il lavoro della sua amministrazione in diverse aree, compreso la gestione della crisi di salute, si è scagliato contro il suo rivale ed ha reiterato il suo appoggio alle forze dell’ordine.
Diversi mezzi di stampa, che hanno trasmesso dal vivo il discorso, hanno accompagnato la copertura con una verifica dei fatti sui pronunciamenti realizzati dal mandatario, che normalmente ricorre alle esagerazioni ed ai commenti ingannevoli.
Trump ha dedicato una parte del suo discorso ad elogiare la sua risposta alla pandemia della COVID-19, malgrado questa emergenza sanitaria abbia già raggiunto i sei milioni di contagiati e 184 mila morti nella nazione statunitense, più che in qualunque altro paese del mondo.
Inoltre, il presidente ha ripetuto che nel paese ci sarebbe un vaccino contro il coronavirus per fine anno, e magari anche prima, ed ha assicurato che si sta già producendo, in modo che centinaia di milioni di dosi saranno disponibili rapidamente.
Ma le organizzazioni giornalistiche hanno ricordato che sebbene ci sono vari vaccini in fase di prova, non esiste assolutamente la garanzia che siano approvati rapidamente, e, perfino, quando questo succeda, possono passare molti mesi prima che siano ampiamente disponibili.
In un altro momento del suo intervento, il capo di Stato ha condannato “i tumulti, i saccheggi, gli incendi provocati e la violenza” che, come ha detto, si sono impadroniti di città controllate dai democratici, tra le quali ha incluso Kenosha, in Wisconsin.
Il discorso non è stato differente in questo senso, perché il presidente non ha fatto riferimento al razzismo sistemico nella società statunitense, e parlando di Kenosha, non ha menzionato la sparatoria della polizia di domenica scorsa che ha lasciato parzialmente paralizzato l’afrostatunitense Jacob Blake.
Allo stesso tempo, diversi mezzi di stampa hanno nuovamente criticato il mandatario per ripetere la sua affermazione che “ha fatto più lui per la comunità afrostatunitense che qualunque altro presidente da Abraham Lincoln (1861-1865)”, ed hanno elencato esempi di altri mandatari con molti più risultati in quell’area.
“Joe Biden non è il salvatore dell’anima degli Stati Uniti. Lui è il distruttore dei lavori degli Stati Uniti, e se gli darete l’opportunità, sarà il demolitore della grandezza degli Stati Uniti”, ha aggiunto nell’intervento che sicuramente genererà ancora molte più critiche negative.
Martha Andres Roman, giornalista di Prensa Latina