lunedì 10 Febbraio 2025
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Ex agente ammette pressione per implicare Rafael Correa in Caso Balda

Quito, 31 ago (Prensa Latina) L'ex agente del Servizio di Intelligenza dell'Ecuador, Raul Chicaiza, ha ammesso che ha ricevuto pressioni per implicare l'ex presidente Rafael Correa, nel caso dell'ipotetico sequestro del politico Fernando Balda, tacciato da molti come una farsa. 

 
In una conferenza stampa virtuale, Chicaiza, che si trova rifugiato in Argentina, ha assicurato che durante il processo, autorità come l’ex presidente del Consiglio di Partecipazione Cittadina e Controllo Sociale (Cpccs) Julio Cesar Trujillo, l’hanno forzato per includere dirigenti del governo ed allo stesso ex mandatario, in cambio di una pena minore per cooperazione efficace. 
 
Nella sua dichiarazione, l’ex polizia ha spiegato che agli accusati hanno promesso benefici come accoglierli al programma di testimoni protetti e la Procura ha offerto loro una nuova identità, uscita dal paese e compreso incarichi pubblici per i loro parenti, ma non hanno compiuto. 
 
“Ci sono stati minacce, ricatti ed estorsioni da parte degli enti del governo. Il popolo ecuadoriano merita conoscere la verità”, ha enfatizzato e di seguito ha responsabilizzato lo stato ecuadoriano per la sicurezza fisica dei suoi parenti. 
 
Chicaiza ha assicurato che dal Servizio Nazionale di Intelligenza non ha mai perseguito cittadini di questa nazione andina che rispettavano la legge, ma nel caso di Fernando Balda, hanno ottenuto informazioni delle sue attività illecite in Colombia, dove sembrerebbe essere stato sequestrato nel 2012, fatto che ha smentito categoricamente. 
 
Al rispetto, ha aggiunto che l’attivista politico insieme a sua moglie, si dedicava a vendere materiali tecnologici per intercettazioni di cellulari dalla Colombia all’Ecuador e tutte quelle prove sono state presentate davanti alla Procura che non ha mostrato nessun interesse nel fare chiarezza. 
 
Chicaiza ha detto: “questo processo già era stato scritto. Questa è stata una vendetta per ottenere potere politico tra un presidente dell’Assemblea Nazionale (Josè Serrano) ed un pubblico ministero generale dello stato (Carlos Baca)”. 
 
Ig/scm

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