La proposta, che ricrea l’estetica della malavita neo-andina ed è impegnata nella realtà virtuale, sarà esposta nella sezione New Frontiers del prestigioso concorso cinematografico, in programma dal 28 gennaio al 3 febbraio nella cittadina americana di Park City.
Come ha spiegato la stessa regista, il materiale sarà di sei episodi (ancora in produzione) che permetteranno l’interazione del pubblico, dato che danno l’opportunità di entrare nel mondo che viene presentato.
“Stiamo trasferendo la realtà della giustizia boliviana alla realtà virtuale con questi personaggi della sottocultura, della malavita, ma anche (…) molto reali e quotidiani per noi”, ha aggiunto la regista di Cochabamba.
Il progetto è nato dal documentario Cocaine Prison, che Ayala ha realizzato nella prigione di San Sebastián (Cochabamba), e dall’interesse personale dell’autrice nel ritrarre queste storie con demoni, santi, esseri magici e poliziotti corrotti.
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