A Cuba è stato lo stesso leader della rivoluzione cubana, Fidel Castro, a prevedere il 15 gennaio 1960 che il futuro di Cuba sarebbe stato necessariamente quello degli “uomini di scienza” ed è per questo che il 15 gennaio è il giorno della scienza cubana.
Più di 60 anni dopo e di fronte a una pandemia difficile come la COVID-19, questa piccola nazione ha dimostrato la capacità scientifica di garantire la salute della sua gente. Da gennaio del 2020, prima dell’isolamento dei primi casi in questo Paese l’11 marzo dello stesso anno, Cuba ha stabilito un protocollo di cure mediche che ha coinvolto tutti gli Organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato, le aziende, il settore non statale e la popolazione in generale.
Con portata nazionale, questo piano aveva tra i suoi pilastri la prevenzione, il controllo, la gestione dei casi e la protezione sia degli operatori sanitari che della popolazione.
Quando si è saputo di più sulla malattia, questo protocollo è stato aggiornato fino a raggiungere una nuova versione, stabilita nel dicembre dello scorso anno.
Come ha spiegato la direttrice di Scienza e Innovazione Tecnologica del Ministero della Sanità Pubblica dell’isola, Ileana Morales, una delle premesse dell’aggiornamento è che la popolazione sana non si ammali e se qualcuno lo fa non raggiungerà stati gravi.
Inoltre, i guariti ricevono un’attenzione focalizzata sul raggiungimento del minor numero di sequele possibili.
Da parte sua, il direttore della Scienza e dell’Innovazione del Gruppo di Biotecnologie e Industrie Farmaceutiche di Cuba (BioCubaFarma), Rolando Pérez, ha affermato che per il trattamento della COVID-19 la comunità scientifica lavora su 29 prodotti, che includono farmaci antinfiammatori, vaccini preventivi, diagnostici molecolari e apparecchiature mediche.
Cuba è stato il primo paese dell’America Latina a presentare un candidato vaccinale contro questa malattia, il 13 agosto 2020, e la prima nazione del continente ad avanzare con un altro alla fase II degli studi clinici.
Gli studi di efficacia di Soberana 02 verranno effettuati anche in altri paesi ad alta incidenza della malattia. In questo sforzo, spicca il primo accordo di collaborazione firmato tra l’Istituto Finlay dei Vaccini di Cuba e la sua controparte in Iran.
Attualmente, Cuba sta studiando 4 vaccini diversi contro il nuovo coronavirus, che sono Soberana 01, Soberana 02, Abdala e Mambisa.
Claudia Dupeyrón, giornalista della sezione Scienza e Tecnica di Prensa Latina