La norma prevede che la presidentessa possa esercitare la presidenza dall’estero, nonostante la costituzione preveda solo che in caso di viaggio in un altro paese, uno dei due vicepresidenti si occuperà del suo ufficio.
Il problema è che, a causa di varie circostanze, era l’unica rimasta fino a quando non ha assunto la carica di capo dello stato sei mesi fa.
La legge sostiene che lo sviluppo della telematica consente alla presidentessa di ricoprire cariche dall’estero, pur mantenendo il requisito dell’autorizzazione parlamentare per viaggiare all’estero.
Sostiene inoltre che si tratta di una legge di sviluppo costituzionale, sebbene la stragrande maggioranza dei costituzionalisti e l’opposizione congressuale sottolinea che ciò che era pertinente era una riforma costituzionale.
Ig/mrs
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