Alla conferenza stampa mattutina al Palazzo Nazionale, gli è stato chiesto il suo parere rispetto all’idea lanciata da Marcelo Ebrard di creare un Segretariato della IV Trasformazione, ed il presidente, pur non respingendola esplicitamente, ha detto che non si occuperà di nessun coordinamento del programma politico che ha creato e che consegnerà il testimone.
Ha spiegato che doveva coordinare le 4T, come viene chiamata popolarmente la trasformazione, per circostanze note, ma “il governo è finito e io vado in pensione, non rimango come leader, non rimango come leader morale e ancor meno come capo massimo, “caudillo”, “cacique”, finisco a settembre del prossimo anno e mi ritiro”.
Ha detto che la trasformazione continuerà e richiede una direzione facile per chi prenderà la mia staffetta, ma non voglio commentare il processo (l’idea di Ebrard di trasformare il programma in una segreteria), perché stiamo iniziando una nuova fase, senza misteri e non abbiamo favoriti, ha detto.
Tutti coloro che partecipano -sei pre-candidati- meritano rispetto e non sarà il presidente a decidere, è il popolo, la gente, dove risiede la vera democrazia.
Ha criticato il blocco conservatore costituito dai partiti di Azione Nazionale, Rivoluzionario Istituzionale e Rivoluzione Democratica per il silenzio e il non dire ancora nulla dei suoi cinquanta aspiranti a candidarsi per la loro alleanza, con i quali ammettono e confermano di essere tutti uguali, che non ci sono differenze tra loro, e che tutti si sono già tolti la maschera.
Ig/lma
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