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López Obrador affronta la delicata questione delle miniere messicane di Larrea

Città del Messico, 22 giu (Prensa Latina) Il presidente Andrés Manuel López Obrador ha affrontato oggi nella sua conferenza stampa mattutina il delicato tema dei tre scioperi prolungati nelle miniere di proprietà dell'imprenditore Germán Larrea.

Quest’ultimo è il secondo uomo più ricco del Messico dopo Carlos Slim, e proprietario del maggior numero di miniere di diversi minerali in Messico, insieme a un altro miliardario, Ricardo Salinas Pliego.
Un giornalista ha informato il presidente che nelle tre miniere in sciopero da più di 16 anni, Sombrerete, Cananea e Taxco, sono già morte più di cento persone perché Larrea negli anni ha reclutato come lavoratori centroamericani inesperti, che sfrutta, li paga pochissimo e li fa lavorare fino a 14 ore al giorno in condizioni spaventose.
Ha ricordato che la miniera di Pasta de Conchos, crollata nel 2006 proprio a causa delle pessime condizioni di sicurezza, come accade in altre miniere, conserva ancora nei suoi pozzi i cadaveri di 63 minatori che Larrea non ha recuperato, ed ha evidenziato la battaglia risarcitoria per i parenti ai quali il datore di lavoro ha rifiutato di pagare.
López Obrador ha risposto che il suo esecutivo è riuscito a separare il potere politico da quello economico e ad impedire a un gruppo di potenti di rapire il governo come prima dai tempi del presidente Carlos Salinas de Gortari (1988-1994), che aveva rilevato il Congresso, il Tesoro, la Magistratura e tutto l’Esecutivo, ed erano loro i responsabili dei mezzi di informazione.
Loro, ha detto, erano il vero potere e la trasformazione è consistita nel realizzare quella separazione per spezzare quel dominio e che il governo non è nelle mani di una minoranza e rappresenta tutti i messicani di tutte le classi sociali.
Questo è ciò che è stato raggiunto a poco a poco – e questo include la questione mineraria – e stiamo avanzando perché la gente vuole che ci sia una vera democrazia, non un’oligarchia mascherata da democrazia.
Ora realizziamo questi cambiamenti pacificamente e facciamo capire a tutti coloro che si sono beneficiati del periodo neoliberista, che questi sono altri tempi.
Ha detto che nel caso di German Larrea conosciamo la storia e sappiamo come iniziò il suo boom con Salinas de Gortari come parte del suo “gruppo compatto”, i cui membri passarono a dirigere tutte le proprietà demaniali, più di 30 banche, le miniere, le ferrovie, il petrolio. Sono esplosi, è arrivata la crisi finanziaria, e dietro di lei il salvataggio con i soldi del popolo.
E tutto è continuato uguale o peggio con Ernesto Zedillo, Vicente Fox, Felipe Calderón ed Enrique Peña Nieto, ma tutto è cambiato in un processo a cui tutti abbiamo partecipato e bisogna cercare accordi, una conciliazione tra loro e i sindacati.

Ig/lma

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