venerdì 26 Luglio 2024
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Gli attivisti detenuti negli Stati Uniti hanno ratificato la loro volontà di lottare per Cuba

Gail-Walker
Washington, 23 giu (Prensa Latina) Gli attivisti statunitensi detenuti ieri per aver cercato di incontrare pacificamente il senatore Bob Menéndez per denunciare le crudeli politiche attuate contro Cuba hanno ratificato, dopo essere stati rilasciati, il loro impegno a lottare per i diritti del popolo caraibico.

In un video trasmesso sui social network, la direttrice esecutiva della Interfaith Foundation for Community Organization (IFCO)-Pastors for Peace, Gail Walker, ha commentato che rimangono fermi nella loro intenzione di fare tutto il possibile per eliminare il bloqueo, che il suo paese ha imposto all’isola da più di 60 anni.
Ha affermato che questo assedio danneggia gravemente le famiglie cubane e ha aggiunto che non rinuncerà ai suoi sforzi per rimuovere Cuba dall’elenco dei paesi che presumibilmente sponsorizzano il terrorismo.
In precedenza, in un video pubblicato sul suo account di Facebook, si vede un poliziotto che guida il cammino di Walker ammanettata, mentre lei spiega che intendeva solo parlare con il senatore nel suo ufficio e chiedere la normalizzazione dei rapporti con gli Stati Uniti.
“Dovremmo essere in grado di parlare di Cuba con i nostri rappresentanti senza essere arrestati”, ha detto, spiegando che hanno chiesto più volte di incontrare Menéndez, ma non hanno mai ricevuto risposta.
Da parte sua, Calla Walsh, membro della Rete Nazionale di Solidarietà con Cuba, ha ringraziato per i messaggi e il sostegno dopo l’arresto a cui è stata sottoposta, insieme ai suoi compagni, per essersi contrapposta alle politiche che danneggiano la popolazione della nazione antillana.
Durante il suo arresto, Walsh ha denunciato come negli Stati Uniti i cittadini vengano incarcerati per aver tentato di parlare con un membro del Congresso ed ha assicurato che la popolazione statunitense non sostiene il bloqueo contro l’isola.
Anche se cercano di spaventarci e anche se il senatore Menéndez non vuole ascoltarci, alzeremo la nostra voce in solidarietà con il popolo cubano, ha detto un altro degli attivisti detenuti ieri.
I tentativi di dialogo con i membri del Congresso degli Stati Uniti sono inclusi come parte di una giornata che si sta svolgendo in questo paese per chiedere all’amministrazione del presidente Joe Biden di revocare tutte le misure coercitive che opprimono la nazione caraibica.
La manifestazione pacifica del 25 giugno davanti alla Casa Bianca sarà il culmine di sette giorni di attività in tutta la nazione.

Ig/ifs

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