I rappresentanti della Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC) hanno dibattuto e scambiato esperienze per due giorni su questioni che riguardano oggi la vita dei popoli e che possono essere risolte solo attraverso una cooperazione permanente.
Tra i temi discussi c’erano il cibo sostenibile; lo studio scientifico e tecnologico delle malattie trasmissibili e non trasmissibili; la promozione delle attività spaziali; la mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici; trasformazione digitale e intelligenza artificiale, tra gli altri argomenti.
Il ministro degli Esteri venezuelano, Yván Gil, ha affermato che l’incontro è stato un buon esempio ed un passo significativo nella costruzione di un’architettura unitaria “come l’unico modo possibile per affrontare le sfide del futuro”.
Ha sottolineato che l’integrazione cerca di “creare sinergie di investimento” nei nostri paesi per generare conoscenza utile per i nostri popoli.
Forse una delle proposte più interessanti dell’incontro è stata formulata dal presidente Nicolás Maduro quando ha proposto la creazione di un centro latinoamericano e caraibico per la ricerca scientifica e tecnologica applicata per i 33 paesi membri della CELAC.
Il Capo dello Stato ha sottolineato che in tale entità tutti i progressi possono essere articolati con un’agenda di priorità da stabilire ed ha insistito affinché la proposta, l’architettura organizzativa e l’agenda delle questioni prioritarie escano dall’incontro in modo che prima o poi, con il sostegno di tutti, questo centro possa essere fondato.
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