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Cuba denuncia la responsabilità degli Stati Uniti nelle rivolte del 2021

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L'Avana, 10 lug (Prensa Latina) Il quotidiano Granma, organo ufficiale del Partito Comunista di Cuba, pubblica oggi un articolo che denuncia la responsabilità diretta del governo degli Stati Uniti nei disordini dell'11 e 12 luglio 2021.

Ha evidenziato come cause l’inasprimento del bloqueo nel contesto della COVID-19 e perché individui e gruppi sono stati apertamente incitati e finanziati dal territorio statunitense a commettere violazioni della legge, che includevano atti di violenza, rapina, aggressione e assalto.
Il testo si basa fondamentalmente sul libro “Cuba, un fallito golpe morbido”, del Dottore in Scienze, Manuel Hevia Frasquieri, in cui definiva i violenti disordini di piazza dell’estate del 2021 come “una tipica operazione sovversiva segretamente diretta dalla CIA e dall’intelligence statunitense”.
L’esperto analista denunciò opportunamente che quanto accaduto allora faceva parte di una strategia finalizzata al cosiddetto cambio di regime, che mantiene validità negli approcci, negli obiettivi e nei compiti sul campo, in corrispondenza di programmi da oltre 400 milioni di dollari realizzati contro Cuba dal 2008, dentro e fuori del paese.
In accordo con le sue previsioni, -spiegava il testo- Washington fa appello alla menzogna ed al cinismo per includere Cuba in qualsiasi lista che la screditi, la isoli e le permetta di giustificare la sua politica di accerchiamento e soffocamento per cercare al più presto uno scoppio sociale.
Ha esemplificato che nel corso del 2023 ci sono stati più di 300 appelli dal territorio degli Stati Uniti e di altri paesi che incoraggiano l’azione contro il governo cubano, tutti volti a trasferire la percezione di uno scenario favorevole per rilanciare il tentativo di “golpe morbido” contro il governo cubano della nazione caraibica.

Ig/mpp

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