venerdì 26 Luglio 2024
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Cuba rifiuta l’ingresso di un sottomarino nucleare statunitense a Guantanamo

L'Avana, 11 lug (Prensa Latina) Il ministero delle Relazioni Internazionali cubano (Minrex) ha protestato oggi per l'ingresso di un sottomarino a propulsione nucleare nella base navale degli Stati Uniti, situata nella parte orientale della baia di Guantanamo.

Un comunicato del ministero delle Relazioni Internazionali ha spiegato che il sommergibile è rimasto in questo luogo dal 5 all’8 luglio, costituendo una provocatoria escalation da parte degli Stati Uniti, di cui non si conoscono le motivazioni politiche o strategiche.

“La presenza nella base di un sottomarino nucleare in questo momento ci costringe a chiederci quale sia la ragione militare del fatto, in questa pacifica regione del mondo, contro quale obiettivo sia diretto e quale scopo strategico persegua”, sottolinea il comunicato.

Il testo ricorda che le 33 nazioni della regione sono firmatarie della Dichiarazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, firmata a L’Avana nel gennaio del 2014.

Ha anche sottolineato che, come minaccia alla sovranità ed agli interessi dei popoli latinoamericani e caraibici, gli Stati Uniti hanno stabilito più di 70 basi militari nella regione, con vari gradi di permanenza, oltre ad altre forme operative di presenza militare.

Allo stesso modo, i comandanti militari statunitensi hanno recentemente fatto riferimento pubblico all’intenzione di usare il loro potere militare per garantire le loro ambizioni sulle risorse naturali dell’America Latina e dei Caraibi.

Il Minrex, nel ribadire il rifiuto della presenza militare statunitense a Cuba e la richiesta di restituzione del territorio illegalmente occupato nella provincia di Guantanamo, ha avvertito del pericolo rappresentato dalla presenza e dalla circolazione di sottomarini nucleari delle forze armate statunitensi nella vicina regione caraibica.

Come è noto, la base militare statunitense sta occupando da 121 anni questo territorio di 117 chilometri quadrati, contro la volontà del popolo cubano e come residuo coloniale dell’illegittima occupazione militare del nostro paese, iniziata nel 1898, dopo l’intervento espansionista nella guerra d’indipendenza dei cubani contro il potere coloniale spagnolo.

È un’enclave che per molti anni non ha avuto importanza strategica o militare per gli Stati Uniti.

La sua permanenza risponde solo all’obiettivo politico di cercare di violare i diritti sovrani di Cuba, mentre l’utilità pratica di questa enclave negli ultimi decenni si riduce a fungere da centro di detenzione, tortura e violazione sistematica dei diritti umani di decine di persone, cittadini di vari paesi.

Ig/mpp

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