Fin dalle prime ore, le principali televisioni nazionali hanno dato notizia dell’inizio della mobilitazione in tutto il paese.
Un piccolo gruppo, che comprendeva veterani di guerra, ha manifestato la mattina all’aeroporto internazionale Ben Gurion, anche se nel pomeriggio è prevista una grande manifestazione in questa struttura.
I manifestanti hanno anche bloccato le strade della città centrale di Herzliya, dove hanno allestito tende e bruciato pneumatici fino a quando non sono stati sgomberati dalla polizia.
All’incrocio di Karkur, vicino a Hadera, la Route 65 è stata chiusa con un enorme striscione con la scritta: “Vietato l’ingresso alla dittatura”.
I manifestanti hanno anche bloccato l’autostrada 2 vicino alla città settentrionale di Haifa e si stavano preparando a bloccare il traffico sull’autostrada 1 vicino a Gerusalemme.
Ad Haifa centinaia di persone si sono radunate davanti al tribunale regionale, mentre eventi simili sono attesi in altre città.
“La lotta contro il regime golpista si intensifica. Tutti stanno scendendo in piazza per lottare per la democrazia”, ha detto in un comunicato il gruppo Brothers in Arms, composto da riservisti delle Forze Armate.
Il progetto di riforma è qui fortemente messo in discussione perché limiterebbe la capacità della Corte Suprema di respingere le leggi, consentendo al Parlamento di rileggere i regolamenti impugnati da questo organo.
Inoltre, consentirebbe all’Esecutivo di estrema destra di controllare la nomina dei magistrati.
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