Dopo due giorni di dibattiti, le organizzazioni ed i movimenti sociali, politici, sindacali, femministi, ambientalisti e popolari dell’America Latina, dei Caraibi e dell’Europa hanno concordato un testo ampio come tabella di marcia e ratifica delle posizioni.
In questo senso, hanno condannato il bloqueo economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti hanno imposto contro Cuba da più di 60 anni, le misure coercitive unilaterali contro Venezuela e Nicaragua e le azioni per destituire i leader progressisti.
Allo stesso modo, hanno sostenuto i governi di Bolivia, Brasile e Colombia nei loro progetti di assistenza sociale ed hanno ripudiato la repressione in Perù.
La dichiarazione finale del Forum, ospitato dalla Università Libera di Bruxelles, ha denunciato le violazioni dei diritti umani dei migranti, la discriminazione, il razzismo e la xenofobia, ed ha espresso preoccupazione per i mali che colpiscono i giovani in entrambe le regioni, come la disoccupazione. In un’altra parte del documento riflette sulla necessità di coordinamento nella lotta per un ordine internazionale multipolare.
Una delle portavoce del Forum dei Popoli, la belga Isabelle Vanbrabant, ha commentato a Prensa Latina che una delle conclusioni è che i movimenti sociali delle due regioni non fermeranno mai la lotta o le azioni di articolazione.
Quindi non ci fermiamo qui, continuiamo ad avanzare nella solidarietà, ha concluso.
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