L’accordo è stato raggiunto nella città di Hato Corotú, nella provincia occidentale di Chiriquí, dopo che la commissione esecutiva presieduta dal ministro del governo, Roger Tejada, aveva promesso di sborsare fino a 150 milioni di dollari e di concludere opere infrastrutturali, soprattutto stradali.
La delegazione, composta anche dal capo dei Lavori Pubblici, Rafael Sabonge, ha cercato in anticipo di spiegare che una dichiarazione di stato di emergenza da parte del Consiglio di Gabinetto autorizzava lo stanziamento di circa sette milioni di dollari, però gli indigeni hanno risposto che non erano sufficienti.
Dopo il consenso, i leader delle comunità hanno consultato con le loro basi i punti chiave del testo, tra i quali spicca l’approvazione questo martedì del suo contenuto nell’incontro dei ministri con il Presidente della Repubblica, Laurentjno Cortizo.
L’Autostrada Panamericana è stata chiusa dalle 11:30 ora locale del 7 agosto e gli agenti dell’unità di controllo, che sono intervenuti anche a Horconcitos, non hanno potuto riaprire la strada.
Ieri la chiusura dell’arteria principale, che collega l’istmo con l’America Centrale e attraverso la quale arrivano le forniture alimentari ed i carichi commerciali internazionali, che giungono attraverso il transito del Canale di Panama, copriva sette punti.
Secondo uno dei portavoce dei manifestanti, Aquilino Mendoza, l’esecutivo da tempo firma accordi che poi non rispetta, soprattutto per quanto riguarda la costruzione di strade al confine con Costa Rica.
Questa mattina è stata riaperta al traffico l’importante arteria nel settore di San Juan e poi all’altezza del paese di Horconcitos, all’ingresso di Boca del Monte.
Ig/ga