“È impossibile sostenere che una presidentessa de facto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani sia respinta ovunque vada”, ha affermato la deputata Ruth Luque, autrice del progetto, firmato insieme ai suoi colleghi Sigrid Bazán, Susel Paredes e Nueves Limache.
Ha quindi fatto riferimento al fatto che le presentazioni pubbliche della presidentessa, soprattutto all’interno del paese, registrano sempre proteste che ne chiedono le dimissioni e l’accusano di oltre 60 morti durante le proteste contro di lei nei mesi precedenti.
La Polizia si dedica a disperdere con la forza i manifestanti ed a distruggere i manifesti ostili alla golpista, che ha assunto la presidenza il 7 dicembre 2022, come sostituta di Pedro Castillo, imprigionato e destituito dal Parlamento di maggioranza conservatrice, ora alleato della Boluarte.
Il progetto dei quattro legislatori propone di svolgere le elezioni generali, presidenziali e legislative la seconda domenica di luglio del 2024 ed un eventuale secondo turno presidenziale l’ultima domenica di agosto e che il nuovo presidente entri in carica il 30 settembre.
Il progetto argomenta nelle sue fondamenta la persistente crisi politica e sociale peruviana che colpisce il commercio, il turismo e l’intera economia e invoca anche le vite perse durante le suddette proteste.
“Sarebbe assurdo cercare di arrivare al potere fino al 2026 con un grado di rifiuto così alto”, ha detto Luque, riferendosi all’anno in cui finirà il quinquennio per il quale Castillo era stato eletto presidente e Boluarte vicepresidentessa.
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