La combattente, considerata uno dei simboli della resistenza nei territori occupati del Sahara Occidentale, ha meritato il War Abolisher Award 2023 (Abolizionista della Guerra) in riconoscimento del suo lavoro, incentrato sulla difesa dei diritti umani delle donne e sull’autodeterminazione del popolo Saharawi.
Khaya era presidentessa della Lega per la Difesa dei Diritti Umani e contro il Saccheggio delle Risorse Naturali a Boujdour, precisa il comunicato.
Per il suo lavoro è stata brutalmente repressa dagli agenti di sicurezza marocchini, cosa che le ha causato gravi ferite, e da novembre del 2020 è stata agli arresti domiciliari per più di 500 giorni.
Dopo aver saputo della concessione del riconoscimento, l’attivista ha dichiarato di aver accettato il premio onorario a nome di tutti i Saharawi, in particolare delle donne, che dal 1975 sono state continuamente attaccate dalle forze di occupazione marocchine.
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