Il leader del PCC è scomparso ieri all’età di 79 anni per cause derivate dalla COVID-19, che l’hanno tenuto ricoverato più volte dallo scorso dicembre.
“Abbiamo ricevuto manifestazioni di affetto da tante persone, alcune anche con visioni diverse, ma con grande rispetto, riconoscendo il suo ruolo nel partito e nel paese ed il suo impegno sempre a favore dei più diseredati, dei perseguitati e dei lavoratori”, ha affermato a Prensa Latina la senatrice Claudia Pascual.
Diverse personalità, tra cui il presidente cileno, Gabriel Boric, ministri, viceministri, parlamentari di diverse forze politiche e membri del corpo diplomatico, tra gli altri, sono venuti a salutare il presidente del PCCh.
L’omaggio a Guillermo Teillier è pari a ciò che merita, ha dichiarato Boric, sottolineando che lui era un democratico, ha rischiato durante la sua carriera per migliorare le condizioni del popolo ed ha sempre avuto nella sua azione politica un senso di unità delle forze progressiste.
Parlando a questa agenzia, il rappresentante Boris Barrera ha ricordato che dopo il golpe di stato del 1973, Teillier fu imprigionato per molti mesi, subì torture, attraversò diversi campi di concentramento e, dopo essere stato rilasciato dal carcere, prese la decisione di rimanere nel paese e continuare la lotta contro la dittatura.
L’eredità del nostro compagno è quella di una lotta instancabile, ma soprattutto di essere conseguente, ha dichiarato Barrera.
Lui ha ricordato che nei suoi quasi 20 anni alla guida del partito ha svolto un ruolo importante nel recupero della democrazia e poi nell’unità della sinistra.
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