Nell’ultimo Consiglio Nazionale dell’Innovazione, celebrato nel Palazzo della Rivoluzione, il presidente cubano ha affermato che si tratta di una questione molto necessaria per il paese e che ha ripercussioni sull’ordine politico-ideologico, economico e sociale.
Nel dialogo con gli esperti, il capo dello stato ha spiegato che attualmente i paradigmi della transizione a livello globale vengono fissati dai paesi del primo mondo, sulla base di concetti neoliberisti, ed in questo scenario si è chiesto: come i paesi del Sud potranno raggiungere queste tecnologie?
Il Gruppo Nazionale delle Università per le Fonti Energetiche Rinnovabili e l’Efficienza Energetica (GNUFRE), ha proposto una “Politica per la Transizione Energetica di Cuba”, che costituisce una strategia per raggiungere, in modo sicuro e sostenibile, la soddisfazione della domanda energetica nell’isola.
La politica, ha spiegato Díaz-Canel, ha una concezione più ampia, perché comprende le componenti ambientale, economica, sociale e tecnologica, con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile. Ha aggiunto che questa visione deve necessariamente essere supportata dall’innovazione.
Il presidente ha auspicato un lavoro che dia seguito a quanto discusso, per formare un primo progetto che possa essere visto nelle istanze necessarie e possa essere trasmesso all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (Parlamento).
Nell’incontro è emerso che per raggiungere questo obiettivo è necessaria la partecipazione della società, il sostegno di molteplici organizzazioni e sistemi imprenditoriali, il coordinamento con i governi territoriali e l’integrazione tra gli esperti delle università cubane.
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