González, insieme al suo compagno di formula, Andrés Arauz, ed a decine di politici e simpatizzanti del RC, ha presentato formalmente la denuncia ed ha chiesto all’istituzione giudiziaria di indagare sul presunto tentativo di omicidio.
La candidata alla carica di capo dell’esecutivo ha affermato che diverse persone sono state arrestate per possesso di armi e droga e, durante l’udienza della settimana scorsa per formulare le accuse, una di loro ha confessato che nello zaino aveva tre granate che volevano far esplodere in una manifestazione politica dell’organizzazione guidata dall’ex presidente Rafael Correa (2007-2017).
Insieme ai suoi avvocati, González ha chiesto al Pubblico Ministero di permettergli di essere parte procedurale delle indagini contro queste persone.
Ha anche sottolineato che ci sono stati ostacoli da parte di enti statali affinché gli imputati si recassero alla Procura per fornire versioni di quanto accaduto.
Non permettono loro di venire a testimoniare, il Sistema Nazionale di Attenzione alle Persone Private della Libertà (Snai) non lo permette. I casi non stanno avanzando, ha denunciato.
Impossibile continuare a permettere che in un paese dove si rispetta lo stato di diritto si attenti alla vita di una candidata, ha denunciato la deputata eletta del RC, Viviana Veloz.
In dichiarazioni alla stazione radiofonica Radio Medio Mundo, Luisa González ha denunciato che questo tipo di eventi costituiscono un impatto sulla democrazia quando, invece di vincere alle urne, cercano di togliere la vita ad una candidata.
“È molto preoccupante perché la democrazia è colpita, c’è già un candidato che è stato assassinato. E a me hanno già mandato la segnalazione”, ha concluso.
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