venerdì 26 Luglio 2024
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Cuba denuncia all’ONU la guerra economica extraterritoriale degli Stati Uniti

Nazioni Unite, 19 set (Prensa Latina) Il bloqueo contro Cuba è una guerra economica extraterritoriale, crudele e silenziosa, che si accompagna ad un potente apparato politico di destabilizzazione, ha denunciato oggi il presidente Miguel Díaz-Canel condannando l'assedio imposto dagli Stati Uniti.

Il popolo cubano resiste e vince creativamente di fronte a questa spietata guerra economica, che dal 2019, in piena pandemia, opportunisticamente è arrivata ad una dimensione ancora più estrema, come ha respinto il Capo dello Stato nel Dibattito Generale delle Nazioni Unite.
Tra gli altri effetti, il presidente ha ricordato che questa politica persegue e cerca di tagliare le forniture di carburanti a L’Avana, vietando l’accesso alle tecnologie, comprese le attrezzature mediche, con più del 10% di componenti statunitensi.
Allo stesso tempo, attacca la cooperazione medica dell’isola in altre nazioni con minacce ai governi che richiedono tale contributo e rispondono ai bisogni di salute pubblica delle loro popolazioni.
“Coperti da questa accusa arbitraria e fraudolenta, estorcono denaro a centinaia di enti bancari e finanziari in tutte le parti del mondo e li costringono a scegliere tra continuare le loro relazioni con gli Stati Uniti o mantenere i loro legami con Cuba”, ha affermato.
Washington mente e danneggia enormemente gli sforzi internazionali per combattere il terrorismo quando accusa la nazione, senza alcuna base, di sponsorizzare questa piaga, ha aggiunto.
Si tratta, ha detto, di un vero e proprio assedio accompagnato da un potente apparato politico di destabilizzazione, con fondi milionari approvati dal Congresso degli Stati Uniti, per capitalizzare le carenze causate dal bloqueo e minare l’ordine costituzionale e la tranquillità dei cittadini.
La maggiore delle Antille non è il primo paese a risentirne gli effetti, ma è quello che li ha sopportati più a lungo, nonostante la condanna globale che si esprime quasi all’unanimità ogni anno in questa Assemblea, ha sottolineato.
In questo senso, il presidente ha respinto le misure coercitive unilaterali imposte anche a paesi come Zimbabwe, Siria, Iran e la Repubblica Popolare Democratica di Corea.

Ig/ebr

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