Il direttore del gruppo che coordina e riunisce più di 70 entità per i diritti umani, Miguel Jugo, ha definito un duro colpo alla democrazia l’accordo della Commissione Congressuale di Giustizia che raccomanda all’intero congresso di licenziare i membri del Consiglio Nazionale di Giustizia JNJ.
L’accordo a sorpresa contraddiceva un precedente rapporto che stabiliva che i sette membri del consiglio non avevano commesso nessuna colpa grave, come affermato dalla loro accusatrice, la deputata di estrema destra Patricia Chirinos.
La decisione, ha aggiunto Jugo, è priva di argomenti tecnici e giuridici e dimostra un tentativo di golpe di stato contro un organismo autonomo, quindi l’intero congresso non dovrebbe approvarla.
Allo stesso modo si sono espressi i parlamentari di sinistra Sigrid Bazán e Roberto Sánchez e il centrista Flor Pablo, così come le ex deputate Indira Huilca e Gloria Montenegro.
Si tratta, ha sottolineato Montenegro, di una manovra politica ingiustificata, che si aggiunge al controllo della Corte Costituzionale, del Difensore Civico e degli altri organi giudiziari da parte di un Parlamento delegittimato e che può far crollare quel poco che resta di democrazia in Perù, ha concluso.
Da parte sua, il giurista Carlos Rivera, difensore della parte civile nel processo in cui l’ex governatore Alberto Fujimori è stato condannato per crimini contro l’umanità, ha evidenziato le illegalità commesse dalla Commissione Giustizia, violando anche le norme e le procedure del Congresso.
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