giovedì 2 Gennaio 2025
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Argentina, il falso messia ed il piano della motosega

Buenos Aires, 20 ott (Prensa Latina) Con un leone e una motosega come simboli, il candidato alla presidenza di La Libertad Avanza (LLA), Javier Milei, si presenta come un antisistema ed un salvatore che eliminerà “la casta politica”, che è la colpevole dei problemi dell'Argentina.

Laureato in Economia presso l’Università di Belgrano, ritiene che la giustizia sociale sia un’aberrazione e si impegna a porre fine al peronismo, a dinamizzare la Banca Centrale, a privatizzare le imprese, a realizzare la dollarizzazione ed un taglio drastico della spesa pubblica (15% del prodotto interno lordo).

Inoltre, propone l’eliminazione dei ministeri della Salute, del Lavoro, delle Donne, del Genere e della Diversità, dell’Istruzione, della Cultura, della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione, dello Sviluppo Territoriale e dell’Habitat, dei Trasporti ed altri, con il conseguente licenziamento dei dipendenti.

Afferma inoltre che “l’unico modello che funziona perché un paese possa crescere è quello dello stato limitato, del libero scambio e del rispetto stretto della proprietà privata”, che rappresenta una grave minaccia per l’industria, lo sviluppo nazionale ed i diritti umani delle grandi maggioranze.

D’altra parte, nega i crimini contro l’umanità perpetrati dall’ultima dittatura civile-militare in Argentina (1976-1983), periodo durante il quale scomparvero più di 30mila persone, e difende la teoria dei due demoni che pretendere uguagliare le atrocità di questo regime con la lotta delle organizzazioni guerrigliere.

Allo stesso modo, rifiuta l’esistenza del cambiamento climatico e del divario di genere, è favorevole al libero porto delle armi, alla vendita di organi, alla repressione “senza mezze misure” ed alla scomparsa del sistema previdenziale pubblico.

Propone l’abrogazione della legge sull’interruzione volontaria della gravidanza, la fine dell’istruzione obbligatoria e gratuita, la privatizzazione della sanità, l’eliminazione dei programmi sociali, la riforma e la riduzione dei poteri dello stato ed altre azioni di estrema destra.

Milei assicura che papa Francesco è un “personaggio impresentabile e disastroso”, lo insulta con epiteti come “rappresentante del male sulla terra” e permette all’economista Alberto Benegas di suggerire la rottura dei rapporti diplomatici con il Vaticano.

Il giornalista e vicedirettore di Página 12, Luis Bruschtein ha detto, parlando di Milei: “la maggioranza che lo ha sostenuto (alle primarie) non lo ha ascoltato”. “Se lo avesse fatto, avrebbe capito che dovrà pagare la tessera da povero per mandare i suoi figli a scuola o farsi curare in ospedale”.

Ig/gas

 

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