“Siamo qui riuniti mentre i palestinesi a Gaza sono sotto le bombe, mentre le famiglie vengono uccise, mentre gli ospedali sono paralizzati, mentre i quartieri vengono distrutti, mentre le persone fuggono da un posto all’altro senza un luogo sicuro dove andare”, ha detto.
Durante la sessione d’emergenza convocata dall’Assemblea per affrontare la crisi, il diplomatico ha criticato la mancanza di chiarezza per chiedere un cessate il fuoco a Gaza, quando ogni giorno muoiono mille palestinesi ed il 70% delle vittime sono donne e bambini.
La denuncia dopo la morte di mille israeliani non dimostra la stessa indignazione del massacro di mille palestinesi al giorno, ha detto.
Ci riportano indietro di 80 anni, ha affermato, definendo ipocrite le argomentazioni della nazione occupante per giustificare la sua aggressione contro l’enclave.
Anche i palestinesi soffrono, Israele chiede il rilascio degli ostaggi e poi prende in ostaggio due milioni di palestinesi, ha insistito.
L’ambasciatore palestinese ha sottolineato la necessità, in questo contesto, dell’arrivo di spedizioni umanitarie, ogni giorno sempre più necessarie.
“Perché non sentono l’urgenza di porre fine al genocidio?”, si è chiesto Mansour.
“Se non lo fermate per tutti coloro che sono morti, fermatelo almeno per tutti coloro che possono essere ancora salvati”, ha concluso.
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