Le dimissioni di Zaldívar sono dovute al fatto che la maggioranza dei magistrati di destra, che dominano la Corte, hanno impedito la sua rielezione per imporre la conservatrice Norma Piña, approfondendo la separazione che esiste nel potere giudiziario, apertamente opposto a quello esecutivo e legislativo, dove il governo ha la maggioranza.
Questo confronto si è aggravato nei giorni scorsi, quando i deputati del partito al governo Morena hanno imposto la loro maggioranza ed hanno approvato l’eliminazione di 13 dei 14 trust del valore di oltre 800 milioni di dollari, e ora contestati dai giudici dei tribunali subordinati davanti al SCJN, un’istanza che tenterà di annullare il decreto.
Ieri, Morena aveva respinto la proposta dell’opposizione di convocare Zaldívar in plenaria per rendergli note le “gravi ragioni” per le quali lascia l’incarico adesso, che altrimenti scadrebbe tra un anno.
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