venerdì 26 Luglio 2024
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In Venezuela è iniziato il dibattito pubblico sulla Legge in difesa dell’Essequibo

Caracas, 7 dic (Prensa Latina) La Commissione di Politica Interna dell'Assemblea Nazionale del Venezuela ha aperto oggi il dibattito pubblico sul Progetto di Legge Organica per la Difesa dell’Essequibo, approvato ieri in prima discussione.

Il vicepresidente della Politica Interna dell’organo legislativo, Julio José García, ha annunciato l’inizio di un ampio processo simultaneo di dibattito nazionale sulla norma giuridica, che proseguirà durante il fine settimana e nei prossimi giorni.
In esso, ha spiegato, saranno coinvolte le istituzioni e tutti i deputati, che saranno trasferiti in tutto il paese per discutere tempestivamente il progetto.
Il momento che vive il paese richiede un’azione rapida per l’esecuzione immediata del mandato popolare di domenica scorsa, ha osservato.
È importante, ha sottolineato, dare contenuto a questo dibattito affinché non rimanga soltanto che “Essequibo è nostro”, ma che il popolo venezuelano ne conosca a fondo il contenuto e ciò che si sta facendo dopo il referendum consultivo, dove più di 10,5 milioni di persone sono andate a votare.
Il legislatore ha ricordato che, dopo che la legge è stata approvata ieri all’unanimità nella prima discussione, giovedì si svolgerà la consultazione pubblica, come previsto dalla Costituzione, per sottoporre al dibattito le leggi che verranno approvate dall’Assemblea nazionale.
Ha sottolineato che la Legge traccia il percorso da seguire dopo domenica ed ha affermato che in cinque giorni si dovrà concludere il processo affinché il regolamento venga approvato in seconda discussione ed applicato in difesa dell’Essequibo.
In una conversazione telefonica avvenuta ieri tra i ministri degli Esteri del Venezuela, Yván Gil, e della Guyana, Hugh Hilton Todd, le parti hanno stabilito le loro posizioni sulla controversia territoriale.
Caracas ha espresso in un comunicato la necessità di fermare le “azioni volte ad aggravare la controversia” sull’Essequibo, mentre Georgetown ha sottolineato che le decisioni della nazione vicina “costituiscono una violazione diretta dell’ordine emesso lo scorso 1° dicembre dalla Corte Internazionale di Giustizia (CIJ)”.
Secondo la nota ufficiale del Ministero degli Affari Esteri venezuelano, gli alti diplomatici hanno concordato di “mantenere aperti i canali di comunicazione”.

Ig/jcd

 

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