Così lo ha definito il musicologo Yentsy Rangel della Fábrica de Arte Cubano, in questa capitale. A suo avviso, con questa iniziativa si farà tesoro della memoria dell’effimero: concerti di importanti artisti, nazionali e stranieri, che utilizzano il virtuosismo per affascinare il pubblico cubano.
L’Archivio del Jazz Cubano, disponibile a partire da luglio presso il Museo Nazionale della Musica, “non diventerà solo un modo per consultare la storia relativa al genere, ma si trasformerà in uno spazio abitativo da cui le nuove generazioni di musicisti potranno nutrirsi, ed in una piattaforma di scambio con studenti ed esponenti di altre latitudini”, ha affermato.
L’idea è quella di diffondere questo patrimonio che molti esponenti conservano da anni e che indica il futuro del movimento jazz nella nazione, ha evidenziato.
Inoltre, ha aggiunto, sarà l’occasione per proiettare l’immagine del jazz cubano nel mondo.
Da parte sua, la direttrice del Museo Nazionale della Musica, Sonia Pérez, ha ritenuto giusto riconoscere i legami che la musica cubana ha con la musica statunitense ed, in particolare, con il jazz.
Ha aggiunto che artisti e ricercatori hanno contribuito con le loro conoscenze alla storia del jazz a Cuba attraverso opere musicali, programmi di festival, ritagli di stampa e spartiti.
Il XIX Colloquio Internazionale “Leonardo Acosta in Memorian” si svolge fino al 27 presso la Fábrica de Arte Cubano e accompagna le attività della 39° edizione del Festival Internazionale Jazz Plaza, che fino al 28 riunirà nelle province de L’Avana e Santiago de Cuba i più importanti esponenti del genere, sia nazionali che internazionali.
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