Si nasce con una capacità principale, viene da una grazia naturale, mentre la seconda va affinata strada facendo e questo scrittore, etnologo, narratore, poeta e saggista ha saputo delinearla molto bene.
Barnet fa sempre notizia, cioè è in ogni momento un punto di riferimento; è una caratteristica permanente nella vita quotidiana di Cuba; ma in questi mesi il suo discorso illustrato riempie le pagine culturali di giornali e social network grazie, proprio alla sua dedizione e carriera.
È quanto accaduto all’inizio di gennaio, quando ha ricevuto il Premio Nazionale del Patrimonio Culturale 2023 per il Lavoro Permanente, un riconoscimento che comprende il suo lavoro di ricerca e di preservazione dei valori identitari.
Questo premio parla anche della consacrazione di questo artista per il salvataggio e la promozione degli elementi del patrimonio dell’isola e degli elementi più indigeni della cultura nazionale.
Con la sua opera “Biografía de un cimarrón”, pubblicata nel 1966, il dottore in Scienze Storiche diede voce a più di un milione di schiavi africani trasferiti con la forza a Cuba, ed al contributo di coloro che nel continente guidarono le lotte indipendentiste e di resistenza culturale.
È stato fondatore dell’Unione Nazionale degli Scrittori e degli Artisti di Cuba, di cui è stato presidente dal 2008 al 2019; nel IX Congresso dell’organizzazione (giugno del 2019), è stato eletto come suo Presidente Onorario (carica di nuova creazione).
Secondo le sue stesse parole, nella sua già lunga vita non ha fatto altro che indagare i temi che “Fernando Ortiz chiamava lucidamente cubanità”, la vocazione ad essere cubano nella sua dimensione più profonda.
Si è specializzato in ricerche etnologiche ed aspetti della transculturazione delle religioni di origine africana a Cuba e nei Caraibi.
Ig/dpm