“Gli avvocati accompagneranno Carlos e lo consiglieranno”. “Non sarò io”, ha dichiarato il politico di estrema destra durante un’intervista alla televisione CNN Brasile.
Ha sottolineato che il processo è sotto segreto e che né lui né i suoi figli hanno nessun rapporto con una presunta Agenzia Brasiliana di Informazione Parallela (ABIN) o con il cosiddetto Ufficio dell’Odio.
Il PF ha avviato questo lunedì un’operazione chiamata Vigilancia Aproximada per indagare sulle azioni dell’ABIN durante il governo Bolsonaro.
Suo figlio, sindaco di Rio de Janeiro, era uno degli obiettivi, così come i suoi consiglieri.
Secondo la forza dell’ordine pubblico, la crociata ha cercato di avanzare al centro politico, individuando i principali destinatari e beneficiari delle informazioni prodotte illegalmente all’interno dell’ABIN, attraverso azioni clandestine.
L’ex direttore dell’ABIN, Alexandre Ramagem, oggi deputato, è stato oggetto di perquisizioni giovedì, che hanno portato al sequestro di quattro computer, sei cellulari e 20 chiavette USB.
Tra i materiali confiscati spiccano un computer portatile ed un cellulare appartenenti all’ABIN.
Dalle indagini emerge che i reati in questione riguardano l’utilizzo del software denominato First Mile, uno strumento di geolocalizzazione che consente di identificare gli spostamenti delle persone attraverso i loro dispositivi cellulari.
Tale software sarebbe stato utilizzato impropriamente per monitorare individui, quasi tutti avversari politici dell’ex presidente Bolsonaro, senza autorizzazione giudiziaria.
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