Le celebrazioni per la Settimana Culturale della città all’inizio di febbraio sono contrassegnate dalla celebrazione del Simposio Internazionale sulle Sfide nella Gestione e sulla Guida delle città.
Anne Lemaistre, direttrice dell’Ufficio Regionale della Cultura per Cuba, Repubblica Dominicana e Haiti, ha fatto riferimento, nel giorno di apertura dell’incontro, alla responsabilità che ha la scuola cubana in termini di conservazione.
Con nove siti Patrimonio dell’Umanità e cinque Centri Storici riconosciuti dalla stessa UNESCO, “Cuba è un esempio di cui si parla molto su scala globale in questo compito perché valorizza il patrimonio al di là del commercio o del turismo, ma ha un impatto su ogni azione con uno scopo sociale”, ha espresso.
Ha sottolineato che “il restauro è lungi dall’essere lucroso, a Cuba si incontra un restauro di un edificio che sia per una scuola elementare o per un rifugio per anziani, o pensato per i giovani, e la sfida è proprio in questa premessa”.
Ha precisato che le intenzioni dell’UNESCO in materia di politiche culturali sfrutteranno nuovi modelli di business e di imprenditorialità.
Ha fatto riferimento anche alle raccomandazioni di progetti per i paesaggi urbani storici e “collegare il Centro Storico con le periferie, cercando proprio che le persone si sentano rappresentate, con cambiamenti che ci diano anche una dinamica di vita con l’uso di tecnologie ecologiche”.
Il Simposio è servito come palcoscenico nella sua giornata di apertura per mettere in risalto le tre Città Creative che ricercano la diversità culturale, in una rete che appare a Cuba, L’Avana, Santiago de Cuba e Trinidad, anche se Camagüey aspira in futuro a diventare una di queste città sotto il profilo di Città Creativa Letteraria.
Ig/fam
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