In un post sul suo account di Twitter, il diplomatico venezuelano ha scritto che la CIA e la DEA, insieme agli oppositori dell’estrema destra nazionale, hanno cospirato da Miami e dalla Colombia per intraprendere questi atti.
Tra i loro obiettivi ha menzionato il capo dello Stato, il ministro della Difesa Vladimir Padrino, il governatore dello Stato di Táchira, Freddy Bernal, ed altre personalità.
Gil ha sottolineato che i piani prevedono anche la destabilizzazione del paese attraverso la violenza, attacchi terroristici contro unità militari ed una lunga lista di atrocità estremiste.
Oggi il governo degli Stati Uniti “si impegna a proteggere ed a difendere i terroristi”, che hanno confessato i loro crimini e “gli ordini ricevuti di danneggiare il nostro popolo”, ha affermato.
La cancelliera ha affermato che “gli Usa sono complici degli autori intellettuali e materiali degli atti di terrorismo e di interventismo in Venezuela”.
Martedì scorso, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, si è detto “profondamente preoccupato” per la detenzione di Rocío del Carmen San Miguel e di alcuni membri della sua famiglia, ed ha chiesto al governo bolivariano di rispettare gli accordi delle Barbados, firmati in ottobre con un settore dell’opposizione.
Un comunicato del Pubblico Ministero bolivariano ha riferito oggi che San Miguel e altri cinque cittadini, dopo le indagini preliminari, risultano coinvolti nel complotto cospiratorio denominato “Brazalete Blanco”.
Questa operazione, con la partecipazione della CIA, della DEA e dell’intelligence dell’esercito colombiano, aveva l’obiettivo di attentare alla vita del presidente Maduro e di altri alti funzionari.
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