In dichiarazioni al canale panarabo Al Mayadeen, il leader ha sottolineato che quanto rivelato dai media fa parte della “guerra psicologica contro la resistenza”.
A questo proposito, ha appoggiato i principi di fermare l’aggressione israeliana e di raggiungere un accordo dignitoso e serio che soddisfi le richieste del popolo palestinese.
Inoltre, ha sottolineato che Israele non otterrà con la mediazione ciò che non ha ottenuto sul campo di battaglia.
A questo proposito, ha rimarcato che il governo di Tel Aviv cerca di addossare ad Hamas la responsabilità di un eventuale successivo fallimento dei negoziati, che potrebbe portare ad un’operazione contro Rafah.
Nella stessa linea, il membro dell’Ufficio Politico della Jihad Islamica, Ihsan Ataya, ha commentato alla multipiattaforma che le rivelazioni statunitensi ed israeliane cercano di fare pressione sui palestinesi e di incitarli contro la Resistenza.
Secondo il rappresentante della Jihad, il tentativo vuole spingere per un cessate il fuoco prima del mese di Ramadan, in previsione di ciò che potrebbe accadere nella Gerusalemme occupata.
Ig/yma