L’incontro si è svolto l’1 ed il 2 marzo ed ha chiesto la mobilitazione e il coordinamento in difesa della Rivoluzione cubana e la realizzazione di azioni nei cinque continenti affinché il governo degli Stati Uniti metta fine “all’intensificato bloqueo economico, commerciale e finanziario”, il principale ostacolo allo sviluppo ed al benessere del popolo cubano.
Nel testo si sottolinea che “la sorella Cuba ed il suo popolo” sopportano da più di 60 anni questa politica imperiale, con centinaia di misure contro di loro, leggi extraterritoriali che cercano di sanzionare governi e popoli di tutto il mondo.
Ha sottolineato che questo assedio economico è peggiorato con la “famigerata inclusione” dell’isola in una presunta lista di collaboratori del terrorismo.
I delegati hanno concordato di fornire “un sostegno illimitato alla coraggiosa continuità” dei presidenti Miguel Díaz-Canel, alla guida della Rivoluzione cubana, e di Nicolás Maduro, alla guida della Rivoluzione Bolivariana.
Hanno inoltre deciso di contribuire alla diffusione dell’VIII Seminario Internazionale sulla Pace e per l’Abolizione delle Basi Militari Straniere, che si svolgerà nella provincia di Guantánamo, a Cuba, il 4 e 5 maggio di quest’anno.
I partecipanti al XIII Incontro hanno concordato di promuovere un Gruppo di Lavoro Parlamentare per riaffermare la lotta dei nostri popoli contro “l’ingerenza degli Stati Uniti negli affari interni delle nazioni dell’America Latina e dei Caraibi”, così come le giuste cause dell’umanità.
L’incontro di due giorni è servito anche per “far sentire la nostra voce e denunciare il continuo massacro e la massiccia violazione dei diritti umani del popolo palestinese da parte del governo genocida dello stato sionista di Israele”.
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