Nel suo intervento al Rapporto sul lavoro dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) in relazione alla crisi nei territori palestinesi occupati, il diplomatico ha menzionato l’assassinio di 30mila palestinesi, la distruzione del 70% delle case e lo sfollamento forzato di circa due milioni di persone.
“Niente può giustificare tanta barbarie. Chiediamo un cessate il fuoco immediato e permanente, nonché la fornitura di aiuti umanitari a Gaza senza restrizioni”, ha affermato il rappresentante della nazione caraibica.
Allo stesso modo, ha affermato che l’attuale situazione nei territori palestinesi è una conseguenza di decenni di pratiche israeliane di occupazione e colonizzazione illegale, in flagrante violazione dei diritti inalienabili di questo popolo nel proprio territorio.
A ciò si aggiunge la prolungata mancanza di rispetto per gli scopi ed i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, comprese numerose risoluzioni delle Nazioni Unite.
“L’appoggio di Cuba alla causa palestinese è chiaro ed invariabile”. “Chiediamo una soluzione globale, giusta e duratura al conflitto, che garantisca il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione”, ha affermato.
Ha trasmesso anche la denuncia de L’Avana dei bombardamenti indiscriminati contro la popolazione di Gaza e della distruzione di case, ospedali ed infrastrutture civili, insieme alla privazione dei servizi di acqua, elettricità e carburante alla popolazione, classificati come gravi violazioni della legge.
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