Lage, consigliere della presidenza del gruppo biotecnologico-farmaceutico BioCubaFarma, è intervenuto nella seconda giornata del forum di alto livello “Sviluppo umano inclusivo ed accesso equo ai prodotti sanitari”, dell’Unione Europea (UE) e della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) in un panel che ha affrontato le sfide e le esperienze interregionali in queste aree.
Nella discussione sui quadri normativi, ha chiesto un lavoro congiunto su entrambe le sponde dell’Atlantico per impedire che la proprietà intellettuale diventi uno strumento per la privatizzazione della conoscenza.
Dobbiamo anche lavorare per evitare che le regolamentazioni si traducano in barriere commerciali e freni al fondamentale decentramento delle capacità produttive, che colpirebbe sempre i paesi meno sviluppati, ha sottolineato.
Per quanto riguarda il potenziale di cooperazione tra l’UE e gli stati dell’America Latina e dei Caraibi, Lage ha auspicato di promuoverlo proponendo progetti comuni per lo sviluppo di prodotti innovativi ed interventi complessi sulla salute della popolazione.
Secondo l’ex direttore del Centro di Immunologia Molecolare de L’Avana, uno dei modi per rafforzare la collaborazione tra le due regioni è la creazione di associazioni industriali di imprese, che integrino gli attuali legami tra università e centri scientifici.
Tra gli scenari da superare ha citato la partecipazione molto limitata delle imprese europee alle iniziative di cooperazione con l’America Latina ed i Caraibi.
Il ricercatore cubano ha concluso sottolineando il potenziale risultato di una più stretta collaborazione nei settori biotecnologico e farmaceutico, che si tradurrebbe in prodotti con un potenziale impatto nella lotta contro il cancro e le malattie autoimmuni.
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