In una dichiarazione rilasciata questo mercoledì, le FANB hanno espresso il loro sostegno “forte e inequivocabile” alla lotta dello stato venezuelano contro questa piaga e soprattutto ai recenti arresti di ex funzionari pubblici, tra cui l’ex ministro del petrolio, Tareck El Aissami.
Questi atti hanno lacerato il patrimonio nazionale in “maniera grossolana e aberrante”, attraverso le loro stesse azioni e, peggio ancora, stabilendo legami con uomini d’affari senza scrupoli ed organizzazioni dell’imperialismo statunitense, indica la nota firmata dal generale in capo e ministro della Difesa, Vladimir Padrino.
Ciò è servito, ha aggiunto, a strumentalizzare azioni di sabotaggio finanziario, che “hanno influito in modo significativo sulla stabilità politica, economica e sociale del paese”.
Il testo afferma che, come mai prima d’ora, i “soldati patriottici” aderiscono alla corretta affermazione del nostro Comandante Supremo quando si riferisce alla lotta contro questo flagello: “È una vera guerra fino alla morte, senza riposo, sostenuta, implacabile. Questa è la prima linea della Rivoluzione”.
Le FANB hanno ribadito che “continueranno a rispettare rigorosamente” le linee guida e gli ordini del cittadino Nicolás Maduro, Presidente Costituzionale della Repubblica Bolivariana e nostro Comandante in Capo, in tutto ciò che riguarda l’eliminazione di qualsiasi pratica immorale nella gestione delle risorse pubbliche.
Il procuratore generale, Tarek William Saab, ha informato la stampa della seconda fase di questa operazione, iniziata nel marzo dello scorso anno con le dimissioni dell’ex presidente della compagnia statale Petróleos de Venezuela (Pdvsa) e l’arresto di importanti funzionari di tale entità e della Superintendencia Nacional de Criptoactivos.
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