Questi scambi dureranno fino al 22 aprile e dovrebbero trattare temi come la partecipazione, il cessate il fuoco, le trasformazioni territoriali, così come le decisioni sostanziali sul futuro del processo, ha annunciato la capo negoziatrice dell’Esecutivo, Vera Grabe.
Il gruppo di lavoro della Casa de Nariño ha ritenuto imperativo concentrare il lavoro del Tavolo di Dialogo “sull’avanzamento del processo di pace, prendendo decisioni che sviluppino l’agenda ed affrontando le questioni di fondo del processo”, ed ha affermato che “è necessario non perdere tempo”.
Una dichiarazione indica che occorre affrontare la grave situazione vissuta dalle popolazioni dei dipartimenti come Arauca, Chocó e Nariño, dove è necessario affrontare questioni fondamentali come “i diritti delle vittime”.
Ha affermato che Venezuela “ci ha fornito uno spazio in cui possiamo dialogare per portare avanti l’agenda concordata”.
La delegazione ufficiale, arrivata ieri, ha sottolineato che anche la comunità internazionale “è qui, attenta, disposta a contribuire” come è sempre stata, ed ha sostenuto che “è tempo di concentrare le discussioni del Tavolo”.
L’ELN ha riferito alla vigilia della decisione di congelare il ciclo di colloqui previsti per questo mese con il governo colombiano, ma ha ratificato la sua presenza alla riunione straordinaria di oggi a Caracas.
I guerriglieri precisano nella nota che nel mese di febbraio a L’Avana, Cuba, hanno informato i rappresentanti dell’Esecutivo che il Tavolo di Dialogo “stava entrando in uno stato di pausa” a causa di una presunta operazione di smobilitazione realizzata nel dipartimento di Nariño, nel sud-ovest colombiano.
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