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Playa Girón, prima grande sconfitta degli yankee in America Latina

L'Avana, 17 apr (Prensa Latina) Cuba ricorda oggi la prima grande battaglia in difesa del socialismo, avvenuta nel 1961, in risposta all'invasione di circa 1.500 mercenari armati, addestrati e trasferiti nell'isola dagli Stati Uniti.

Playa Girón e Playa Larga, a sud-ovest della penisola di Zapata, nella provincia occidentale di Matanzas, furono i luoghi scelti per lo sbarco della Brigata d’assalto anfibio 2506 addestrata dalla CIA in Guatemala, salpata dal Nicaragua di Somoza.
Il giorno prima, il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, aveva proclamato il carattere socialista del processo di trasformazione iniziato nell’isola il 1° gennaio 1959, dopo la vittoria dell’Esercito Ribelle contro la tirannia di Fulgencio Batista (1952-1959).
Durante i funerali delle vittime dei bombardamenti statunitensi in diverse parti del territorio nazionale, come preludio all’invasione mercenaria, Fidel Castro ha espresso: questa è la rivoluzione socialista e democratica degli umili, con gli umili e per gli umili.
E per questa rivoluzione degli umili, con gli umili e per gli umili, siamo disposti a dare la nostra vita, ha affermato.
La folla riunitasi vicino al cimitero di Cristóbal Colón, a L’Avana, ha poi espresso con i fucili la propria decisione di difendere il paese dalle aggressioni del vicino settentrionale.
Sotto gli ordini di Fidel Castro, battaglioni dell’Esercito Ribelle, della Polizia Nazionale Rivoluzionaria e delle milizie popolari sconfissero, dopo duri combattimenti, gli invasori in meno di 72 ore ed ottennero, secondo le parole di Fidel Castro, “la prima grande sconfitta dell’imperialismo in America Latina”.
Cinque giorni dopo, il presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, è stato costretto ad ammettere pubblicamente la piena responsabilità del governo del suo paese nell’invasione di Cuba.

Ig/evm

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