Numerosi abitanti della capitale hanno ratificato la loro disponibilità a morire per la rivoluzione degli umili, con gli umili e per gli umili, nello stesso incrocio tra calle 23 y 12, dove lo ha celebrato il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, 63 anni fa.
Era il 16 aprile 1961, davanti a una folla armata di fucili, convocata dal dolore e dall’indignazione provocati dai bombardamenti del giorno precedente contro gli aeroporti di Ciudad Libertad, San Antonio de los Baños e Santiago de Cuba, che hanno rappresentato l’anteprima dell’invasione di Playa Giron.
Poi si assistette ai funerali di sette vittime, e la data è considerata anche l’istituzione della Giornata del Miliziano ed uno dei momenti in cui fu forgiata l’idea fondatrice del Comitato Centrale del Partito Comunista Cubano.
E questo martedì il grido Viva Cuba libera! lanciato dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, Díaz-Canel, è stato un appello a unire le forze per difendere il progetto sociale e promuovere la prosperità della Rivoluzione.
Liván Izquierdo Alonso, primo segretario del Comitato Provinciale del Partito a L’Avana, ha pronunciato le parole centrali dell’atto politico-culturale ed evocò il discorso di Fidel di 63 anni fa, che considerò un ordine di combattimento per difendere il trionfo rivoluzionario del 1959.
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