L’avvocato ha espresso la stessa richiesta nei confronti del leader di Hamas, Yahya Sinwar, e l’accusa per entrambi è per presunti crimini di guerra e per crimini contro l’umanità.
Inoltre, il pubblico ministero ha chiesto l’autorizzazione ai giudici per emettere mandati di arresto contro Mohammed Diab Ibrahim al Masri, noto come Deif e comandante delle Brigate Al Qassam, braccio armato dell’organizzazione, e contro Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas.
“Il mio ufficio sostiene che le prove che abbiamo raccolto, comprese interviste con sopravvissuti e testimoni, materiale video, fotografico ed audio autenticato, dimostrano che Israele priva intenzionalmente e sistematicamente la popolazione civile, in tutte le parti di Gaza, di beni essenziali per la sopravvivenza umana”, ha sentenziato Khan.
Inoltre, ha sottolineato che le richieste presentate oggi sono “il risultato di un’indagine indipendente ed imparziale” condotta dal suo ufficio.
L’annuncio ha ricevuto critiche sia dal governo sionista che dal Movimento di Resistenza Islamica.
Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, ha affermato che la decisione “equipara la vittima al carnefice” ed incoraggia Israele a continuare la sua “guerra di sterminio” contro Palestina.
La richiesta di Khan arriva dopo mesi di genocidio israeliano, il cui bilancio finora è stimato in almeno 33.800 palestinesi morti e 76.570 feriti nella Striscia di Gaza, anche se la cifra è più alta perché non si sa dove si trovino migliaia di cittadini, presumibilmente sepolti sotto le macerie.
Ig/ehl