Il giudice Nawaf Salam, presidente della Corte, che ha letto la risoluzione, ha spiegato che la Corte non ha riscontrato una situazione di rischio reale, motivo per cui ha rifiutato di emettere le misure provvisorie proposte dal Messico.
La Corte ha tuttavia ritenuto necessario sottolineare l’importanza fondamentale dei principi sanciti dalla Convenzione di Vienna sui rapporti diplomatici, per lo sviluppo delle relazioni tra gli Stati.
“Come si presentano le circostanze davanti alla Corte, non richiedono l’esercizio del potere di cui all’articolo 41 dello Statuto di indicare misure provvisorie”, ha concluso il giudice.
Il 5 aprile, agenti in uniforme ecuadoriani sono entrati nella sede diplomatica messicana per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, al quale il governo di Andrés Manuel López Obrador aveva concesso asilo perché lo considerava politicamente perseguitato.
Al di là della decisione giudiziaria di oggi, la CIG dovrà ancora analizzare la causa del Messico, che tra l’altro richiede la sospensione dell’Ecuador come membro delle Nazioni Unite fino a quando non verranno presentate le scuse pubbliche.
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