giovedì 28 Novembre 2024
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Cuba legalizza la pubblicità e la sponsorizzazione nei mass media pubblici

L'Avana, 7 giu (Prensa Latina) Il riconoscimento oggi dell'esercizio della pubblicità e del patrocinio nei media pubblici a Cuba è una novità in quasi 70 anni, hanno riconosciuto i direttori di organizzazioni nel campo della comunicazione nell'isola caraibica.

Dopo un ampio processo di consultazione, che ha portato all’approvazione della Legge della Comunicazione Sociale – la prima a livello nazionale – e delle relative norme, ieri è stato ufficializzato anche il Decreto Legge 102 sulle pratiche di pubblicità e sponsorizzazione.
Questo regolamento norma l’uso della pubblicità e delle promozioni su radio, televisione, stampa cartacea e stampa digitale, così come le proibizioni nella loro pratica, ha evidenziato il vicepresidente dell’Istituto di Informazione e Comunicazione Sociale (IICS), Onelio Corderí.
Durante la trasmissione televisiva Mesa Redonda, il vicepresidente ha sottolineato che questo strumento giuridico risponde alla necessità di trasformare le forme di gestione economica dei media pubblici del paese, senza pregiudizio dell’identità e della sovranità nazionale.
La Legge della Comunicazione Sociale, che entrerà in vigore tra quattro mesi, ha un approccio inclusivo e difende i diritti dei cittadini, a livello organizzativo, mediatico e comunitario, ha spiegato Corderí.
Ha sottolineato che la normativa richiede processi di informazione e comunicazione più trasparenti e partecipativi, nonché l’introduzione di norme che la favoriscano in tutte le agenzie statali.
Inoltre, il sistema dei media pubblici dispone ora di “un ombrello legale” che permetterà di progredire nella soluzione dei problemi strutturali della stampa cubana, ha affermato il presidente dell’Unione dei Giornalisti cubani, Ricardo Ronquillo.
Per la prima volta, i media dispongono di uno strumento giuridico che regola le azioni della stampa, ma esige anche il diritto all’informazione pubblica ed incoraggia la partecipazione dei cittadini all’agenda dei media, ha concluso Ronquillo.

Ig/lld

 

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