martedì 25 Giugno 2024
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Accusano Israele di usare l’acqua come arma da guerra

Ramallah, 12 giu (Prensa Latina) Israele usa l'acqua come arma da guerra sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, denuncia oggi una fonte ufficiale palestinese.

Il capo dell’Autorità per l’Acqua, Mazen Ghoneim, ha accusato Israele di tagliare o limitare la fornitura di liquidi alla popolazione di entrambi i territori, soprattutto dopo lo scoppio del nuovo ciclo di violenza, il 7 ottobre dello scorso anno.
Nell’ambito di questa strategia, le forze armate israeliane hanno distrutto condutture e strutture del settore a Gaza, impedendo l’ingresso di carburante per il funzionamento delle attrezzature di pompaggio, degli impianti di desalinizzazione e dei pozzi, ha spiegato in un’intervista all’agenzia ufficiale Wafa News.
Ora il consumo giornaliero pro capite in questa enclave costiera è limitato a 3-15 litri, una cifra insufficiente per coprire i bisogni minimi, ha avvertito.
Ghoneim ha affermato che in Cisgiordania il panorama è simile perché Israele controlla la maggior parte delle fonti del liquido e le usa anche “come arma per combattere la presenza palestinese nel territorio e completare il suo progetto coloniale di sfollamento forzato”.
Il funzionario ha condannato l’operato della Mekorot, la compagnia idrica nazionale israeliana, che riduce sistematicamente la percentuale di acqua che pompa ai palestinesi.
L’azienda adduce sempre scuse tecniche, ma in realtà si tratta di un problema politico, ha sottolineato.
Pochi giorni fa, la Commissione per la Resistenza al Muro e la Colonizzazione Palestinese ha denunciato che le autorità israeliane controllano l’88% delle fonti d’acqua in Cisgiordania e consentono ai coloni un accesso libero e senza ostacoli al liquido.

Ig/rob

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