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Denunciano in Argentina il negazionismo dei crimini della dittatura

Buenos Aires, 24 giu (Prensa Latina) Parenti ed accompagnatori dei detenuti scomparsi durante l'ultima dittatura civile-militare in Argentina (1976-1983) denunciano oggi il negazionismo dei crimini perpetrati in questo periodo ed i tentativi di liberare i genocidari imprigionati.

Recentemente Lucrecia Astiz, sorella dell’ex militare Alfredo Astiz, condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità, ha chiesto la scarcerazione dei repressori, da lei definiti “uomini che hanno combattuto il terrorismo in passato”, e la chiusura degli spazi della memoria.
In una lettera pubblicata sul quotidiano Página 12, i parenti e gli amici di 12 persone del gruppo della Chiesa della Santa Croce, detenute tra l’8 e il 10 dicembre 1977, hanno ripudiato quella che consideravano una nuova provocazione.
Cercano solo di rimuovere le ferite e di colpire la memoria dei nostri cari e delle 30mila persone scomparse. Astiz è stato condannato per migliaia di rapimenti, sparizioni e torture avvenuti nel centro clandestino che operava nell’ex Scuola di Meccanica della Marina (ESMA).
Tra le vittime ci sono le fondatrici dell’associazione Madri di Plaza de Mayo, Azucena Villaflor, Esther Ballestrino e Mary Ponce, e le suore francesi Leonie Duquet e Alice Domon.
Questo genocida non si è mai pentito delle sue azioni né ha fornito informazioni sulla sorte di coloro che sono passati attraverso l’ESMA. Al contrario, ha rivendicato il terrorismo di stato ogni volta che ha potuto, indica il testo.
Inoltre, denuncia che l’attuale governo ha fatto del “negazionismo, della richiesta di crudeltà e di repressione una politica pubblica”.

Ig/gas

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