giovedì 4 Luglio 2024
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Criticano il nuovo provvedimento israeliano contro le chiese cristiane

Ramallah, 1° lug (Prensa Latina) Il coordinatore dell'ufficio del Consiglio Ecumenico delle Chiese a Gerusalemme, Youssef Daher, ha condannato oggi la decisione di Israele di imporre procedimenti giudiziari contro diverse chiese cristiane per il presunto mancato pagamento delle tasse.

L’obiettivo finale è impossessarsi delle proprietà immobiliari cristiane in questa città, ha denunciato Daher, in un’intervista all’agenzia di stampa ufficiale Wafa.
La settimana scorsa, le autorità israeliane hanno informato le chiese delle città di Gerusalemme, Giaffa, Ramla e Nazareth che avrebbero avviato procedimenti legali contro di loro per presunto mancato pagamento delle tasse sulla proprietà.
Il funzionario ritiene che questa azione sia un nuovo attacco alla presenza cristiana nella Palestina storica.
“Imporre procedimenti giudiziari contro le chiese nei tribunali di occupazione è un cambiamento nello status quo, che indica che Israele non rispetta più nessun accordo o legge internazionale pertinente”, ha affermato.
A questo proposito, ha ricordato che, dopo l’occupazione della parte orientale di Gerusalemme nel giugno del 1967, il paese ha accettato un accordo per evitare un’escalation di violenza e critiche internazionali.
Daher ha sottolineato che la tassazione delle chiese influenzerà la loro situazione finanziaria ed i servizi che forniscono attraverso le loro istituzioni mediche, educative e di altro tipo.
Nel 2018, la Chiesa del Santo Sepolcro nella Città Vecchia di Gerusalemme Orientale ha chiuso i battenti per protestare contro l’annuncio di Israele di imporre tasse, ma il governo ha ritirato l’iniziativa in un’ondata di critiche a livello mondiale.
Attaccare la presenza palestinese cristiana ed islamica a Gerusalemme vuole svuotare la città e giudaizzarla, ha denunciato Daher.
Secondo i dati ufficiali, circa 50.000 palestinesi cristiani vivono in Cisgiordania, di cui 10.000 a Gerusalemme Oriental, mentre ce ne sono circa 850 nella Striscia di Gaza.

Ig/rob

 

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