L’Unità giudiziaria specializzata di garanzie penitenziarie con sede a Guayaquil ha ascoltato la testimonianza dell’ex vicepresidente, che ha annunciato il suo delicato stato di salute da quando è stato rapito durante il raid all’ambasciata del Messico a Quito, il 5 aprile.
Glas ha avvertito di avere problemi ai reni ed alle articolazioni ed ha riferito di aver trovato escrementi di roditori sul suo letto e che lo hanno morso più volte alle gambe.
L’ex vicepresidente ecuadoriano ha inoltre dichiarato che non gli è stato permesso di avere contatti con i suoi avvocati, sia a livello nazionale che internazionale.
Da parte sua, l’avvocato dell’ex vicepresidente, Andrés Villegas, ha dato due opzioni per far curare il suo cliente, la prima è che venga trasferito in una casa di cura e l’altra è che gli siano concessi gli arresti domiciliari a casa di sua madre.
Il giudice ha dichiarato che si riunirà di nuovo il prima possibile per riprendere l’udienza per risolvere l’habeas corpus.
Martedì scorso, il giudice dell’Unità di Garanzia Penitenziaria di Guayaquil, Patricio Vidal, ha accettato l’azione di habeas corpus in favore di Glas, che è tuttora detenuto nel carcere di massima sicurezza La Roca di questo paese sudamericano.
La richiesta è stata presentata dall’avvocata Karen Begonia Gómez allo scopo di liberare Glas dal penitenziario di massima sicurezza e trasferirlo a casa di sua madre.
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